SPORT.VIRGILIO.IT – Sgusciante e tecnico quando giocava ma fantasioso anche ai fornelli che sono diventati la sua seconda vita. Roberto Scarnecchia da calciatore ha vissuto momenti di gloria – soprattutto alla Roma (110 presenze e 4 gol in A) – con tappe significative anche a Napoli e Milan tra fine anni ‘70 e metà anni ‘80. In giallorosso gli anni più esaltanti con Liedholm ma lasciò sul più bello: “[…] Ahimè proprio in quell’anno la Roma vinse lo scudetto, che sinceramente sento un po’ sul petto anch’io, visti i campionati precedenti giocati per costruire proprio quella vittoria nella stagione ’82-’83”.
Anche in rossonero però seppe farsi ricordare […] “Segnare in un “derby” è stato fantastico. Di quella gara oltre al mio goal tra l’altro direi caratteristico poiché presi la palla dal portiere e feci un “coast to coast” fino all’area dell’Inter, lì feci un “uno-due” con Hateley e sulla palla di ritorno battei Walter Zenga con un tiro rasoterra[..]
La Puglia è nel suo cuore perché chiuse la carriera con il Barletta, dopo essersi lasciato maluccio col Milan: “Successe forse il primo caso in quegli anni ’80, di giocatore in mezzo ad una trattativa bloccata per colpa del famoso svincolo. Mi spiego meglio, ero al 50% del Pisa e al 50% del Milan, tuttavia io non volli rimanere a Pisa ed il Milan voleva riscattarmi ad una cifra più bassa di quella che chiedeva il fu Presidente Romeo Anconetani. Per cui rimasi fermo per un anno, allenandomi con il Milan ma senza poter giocare perché non tesserato”.
[…] Scarnecchia è un re dei fornelli. […] “Provengo da una famiglia che si è sempre occupata di ristorazione e sin da bambino stavo in cucina con mamma e nonna. Anche ai tempi in cui giocavo nella Roma i miei compagni venivano spesso a mangiare da me, lodando i nostri piatti e facendo onore alla nostra idea di cucina, tradizionale … […]
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