Il Corriere della Sera ha pubblicato oggi un’intervista al Divin Codino Roby Baggio, effettuata a bordo del «Roberto Baggio», il nuovo Airbus A350 che Ita Airways ha dedicato all’ex calciatore e che il 2 giugno è decollato per Buenos Aires. Di seguito un piccolo estratto …
In Argentina si è rifugiato dopo aver smesso nel 2004
«Ero al Brescia e ho giocato l’ultima partita il 16 maggio contro il Milan. Subito dopo ho fatto la cosa migliore: prendere un volo per Buenos Aires, deluso perché non avevo segnato»
Non vedeva l’ora di smettere
«La mia è stata una carriera di sofferenza. Negli ultimi tempi mi dava fastidio non poter fare le cose assieme ai compagni per i miei acciacchi. Sembrava che fossi un privilegiato e invece ero uno sfigato che non vedeva l’ora di arrivare a domenica per giocare perché poi sarebbe venuto l’incubo, il lunedì o il martedì, con le ginocchia gonfie»
Le ultime partite?
«Uno strazio. Ero così a pezzi che mia moglie veniva a darmi una mano per uscire dall’auto»
Quante cicatrici ha?
«Tantissime. Mia madre mi chiede: “Ma che hai litigato di nuovo con un puma?”»
Pensa ancora a quel rigore sbagliato a Usa ’94?
«Sì, non andrà mai via. Ogni tanto mi dico che magari se avessi segnato forse sarebbe andata peggio».