le pillole di antonio capotosto

Roma vs Lazio … gli ex

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto) – Nella storia del calcio capitolino Bernardini significa soprattutto uno degli idoli di Campo Testaccio, colui al quale è intitolato il centro sportivo di Trigoria. Ma nel 1919 l’allora quattordicenne Fulvio si presentò alla Lazio e rimase in biancoceleste fino al ’26, quando fu ceduto all’Inter. Da mister guidò entrambe le romane e sulla sponda giallorossa del Tevere allenò Tommaso Maestrelli… Campo Testaccio significa anche Attilio Ferraris, che la Roma lasciò libero nel 1934. Dopo il Mondiale il presidente della Lazio Eugenio Gualdi gli propose un contratto: la Roma non si rimangiò la parola, ma impose una curiosa clausola, ovvero una penale di venticinquemila lire in caso di partecipazione del giocatore al derby, che il club laziale pagò. Primo capitano della storia della Roma, vi tornò nel 1938 -dopo due stagioni al Bari- e in biancoceleste fu compagno di squadra di Gipo Viani tecnico giallorosso nella stagione 1951-’52 che ebbe il merito di riportare i capitolini in serie A. Nel 1958 Arne Selmosson passò da un club capitolino all’altro per 135 milioni, tra le proteste dei tifosi laziali (dovette accorrere la Celere). Quattordici anni dopo farà il percorso inverso Sergio Petrelli.  Alla Roma ‘Raggio di luna’ fu allettato anche da Alfredo Foni, che da giocatore aveva vestito la casacca biancoceleste. Guidarono entrambi i club l’inglese Jesse Carver (fece debuttare nella massima serie Giacomo Losi) e Juan Carlos Lorenzo: alla Lazio l’argentino guidò anche Lionello Manfredonia, che dopo due stagioni alla Juventus si trasferì alla Roma nel 1987 provocando la frattura della curva giallorossa tra il Vecchio Cucs e il Cucs GAM (Gruppo Anti Manfredonia). Hanno vestito entrambe le maglie anche … CONTINUATE VOI SULLA NOSTRA PAGINA Facebook…

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