Stadio San Siro, così chiamato in ragione del quartiere in cui sorge, nome che lo accompagnerà dal 19 settembre del 1926, sono quindi 95 anni, al 2 marzo 1980, quando fu intitolato alla memoria di Giuseppe Meazza.
Quel 19 settembre fu inaugurato con un’amichevole tra Inter e Milan, 6-3.
La Gazzetta di oggi ripercorre, in vista del Derby della Madonnina di domenica sera, alcuni momenti storici di questa particolarissima stracittadina.
Di seguito un estratto:
[…] “Ai milanisti non basterà una sola mano da sventolare in faccia ai cugini per quella volta in cui Frey ne raccolse 6 dalla porta, mentre gli interisti useranno l’ironia tutta bauscia del “Becca” dopo il bis del ’79: «Sono Evaristo, scusate se insisto».
[…] 11 reti nella sfida del 6 novembre 1949, record forse insuperabile: a festeggiare per quel 6-5 nerazzurro in tribuna c’era Angelo Moratti col suo figliolo di 4 anni, Massimino. Tra l’altro proprio quell’anno l’Inter aveva lasciato l’Arena, il palcoscenico più snob in cui si era esibita fino ad allora. Dopo la guerra la rinascita di Milano si è così intrecciata col pallone: si studiò il progetto del secondo anello completato nel 1955 e prese forma e sostanza la rivalità Rivera-Mazzola. L’hanno chiamata Scala del calcio, perché steccare è un oltraggio, e ha cambiato più volte faccia finché per il Mondiale del ’90 venne costruito il terzo anello: 85.700 posti al coperto. Intanto, nell’intitolazione, San Siro fu sostituito da un altro santo, laico: Giuseppe Meazza, detto Peppino, che vesti entrambe le divise […] Qui i Baresi scordavano di essere fratelli e Seedorf scordò perfino le scarpe: fu sorpreso in ciabatte in panchina prima di entrare. Nessuno, però, è stato perfido quanto Benito Lorenzi, non a caso “Veleno”: domenica 6 ottobre 1957 Concetto Lo Bello fischiò un rigore al Milan e, mentre tutti circondavano l’arbitro, Lorenzi si fece passare dal massaggiatore nerazzurro mezzo limone, l’integratore del tempo. Lo piazzò sotto la palla sul dischetto e il rossonero Cucchiaroni, ignaro, sparò fuori sei metri. Se Veleno se la sia cavata scappando o finì steso nel sottopassaggio non è chiaro: qui la storia diventa mito. Sei anni dopo il povero Lo Bello visse un derby perfino peggiore: 24 febbraio 1963, gol lampo di Mazzola in 13″ e poi al 20′ un inedito, il rigore “fantasma”. Il milanista David entrò male sull’interista Zaglio in area, ma l’arbitro fischia punizione dal limite. A quel punto il caos: manate, calci, dita negli occhi […] Alla fine il pallone, non si sa bene come o perché, finì sul dischetto e Lo Bello perse la bussola: l’Inter ne approfitto senza esitare, ma Suarez centrò il palo.
[…] il 2 dicembre 1973 era il primo giorno di austerity, col traffico vietato alle auto per la crisi del petrolio, ma tutti ricordano soprattutto i gol di Bonimba e Facchetti. Nessuno dimentica pure certe facce da schiaffi: quella di Nicolino Berti, sadico quando timbrò nel 3-1 dell’aprile 1995 facendo sbattere la palla su Seba Rossi. O quella di Jimmy Greaves nel 1961: in settimana multato per ubriachezza dal Milan, domenica un brindisi con gol all’Inter […]
La Gazzetta dello Sport – Filippo Conticello