GLIEROIDELCALCIO.COM – “La Nuova Stampa”, 9 aprile 1950… “Scarcerato il calciatore Tieghi”. Chi è Tieghi…
Cresce nella Pro Vercelli per poi passare al Torino quando ha poco più di vent’anni nel 1946. Ragazzo molto promettente ma al Toro, il Grande Torino, ha davanti Gabetto, Ossola e Valentino Mazzola… che dire… Riesce Comunque a scendere in campo tre volte facendo anche due gol, e conquistando di diritto il titolo di Campione d’Italia nel 1946/47.
Per quattordici milioni passa al Livorno dove in una stagione realizza 14 reti tra cui una tripletta all’Inter.
Arriva poi al Novara quando il 22 dicembre del 1948, mentre usciva dal barbiere a Vercelli, viene fermato e portato in questura. Stesso trattamento anche per l’operaio Ugo Rosso, un suo compagno di gioventù. Tieghi, nel corso della guerra, era entrato a far parte della 182a brigata Garibaldi con l’incarico di Commissario politico. Entrambi, Tieghi e Rosso, furono accusati di aver commesso, insieme ad altri ex partigiani, l’omicidio di quattro persone a Borgo Isola a Vercelli, nella notte tra il 6 e 7 maggio del 1945.
La sua posizione verrà chiarita in maniera definitiva e l’8 aprile del 1950 può far ritorno a casa, come documentato dal seguente articolo.
“Il calciatore del Novara Guido Tieghi e Ugo Rosso sono stati liberati dalle carceri di Marassi oggi poco prima delle 14. Tieghi alle 8 di stamane dal suo avvocato Umberto Ferraris aveva avuta notizia che gli era stata favorevole la sentenza della sezione istruttoria della Corte d’Appello di Torino. Due ore dopo le signore Tieghi e Rosso, appena giunte da Vercelli, si presentavano alle carceri e potevano ottenere un breve colloquio con i loro mariti. L’abbraccio fu commovente e non disgiunto da lagrime. Ma intanto tardava a giungere da Torino alla direzione delle carceri l’ordine di scarcerazione. Il dispaccio arrivava poco prima delle 11, ma era necessaria ancora qualche ora per ultimare le formalità d’uso. Tieghi e Rosso venivano finalmente lasciati in libertà poco prima delle 14, attesi sulla soglia delle carceri non soltanto dalle rispettive mogli, ma altresì dai giocatori Bergamo e Dante del Genoa. Tieghi non ha voluto fare ai giornalisti dichiarazioni di sorta. Egli si è limitato a dire che era certo di una sentenza favorevole. Egli intende riprendere al più presto gli allenamenti, e, se gli sarà possibile, vuole ancora giocare per il Novara prima della fine del campionato. Tutto dipenderà se gli sarà possibile raggiungere la forma necessaria in tempo utile. Ad attendere Tieghi si trovava pure un dirigente del Novara. Il calciatore e il Rosso sono partiti immediatamente per Vercelli assieme alle mogli.
Novara, 8 aprile.
La notizia della scarcerazione del giocatore Tieghi, ha suscitato negli ambienti sportivi locali un vivo interesse. Su questo argomento un dirigente del Novara ci ha fatto stasera importanti dichiarazioni. Innanzi tutto che domani si manderà a prendere il giocatore a Vercelli affinché possa assistere alla partita col Bari. Poi che si accorderanno con lui circa la ripresa degli allenamenti. Lo stesso dirigente ci ha detto di ritenere che l’ex-centravanti In poche settimane possa essere messo in grado di riprendere a giocare. Il campionato si sta avviando alla fine, ma il centravanti potrebbe essere in campo, cosi ci ha detto il dirigente novarese, nelle ultime tre partite: Juventus, Roma e Palermo.
Naturalmente tutto è subordinato alla decisione del calciatore che, con tutta probabilità, vedremo domani in tribuna”
Giocò ancora alcune stagioni con Livorno, Reggiana, Vigevano e Aosta. Certamente non più ai livelli precedenti, fisico e mente erano stati minati da quei 17 lunghi mesi in carcere. Il 14 ottobre 1973, a soli 48 anni, morirà per un male incurabile.