Il caldo che attanaglia l’Italia e Roma non sembra placare l’Avv. Mignogna, legale di parte della Società Lazio, che, come preannunciato lo scorso 9 luglio (Vedi ns articolo), porta nuove indagini e rivelazioni per rivendicare l’assegnazione dello scudetto del 1915. Oggi un ulteriore comunicato giunto alla nostra Redazione punta a “demolire” le tesi di parte genoana, in primis quelle di Giancarlo Rizzoglio, membro del Comitato storico scientifico della Fondazione Genoa 1893. L’Avvocato questa volta fa leva sulla mancanza di “Coppa, medaglie e ogni riconoscimento ufficiale” a comprova della vittoria della società ligure.
Di seguito riportiamo il Comunicato Ufficiale ricevuto dall’Avv. Mignogna.
COMUNICATO UFFICIALE
Come oramai è noto, secondo le tesi genoane lo Scudetto 1915 sarebbe stato assegnato al Genoa nel Maggio 1919, ma a seguito dei ricorsi presentati da Torino e Inter, all’epoca in competizione con i liguri per il primato settentrionale, la vicenda si sarebbe protratta nel tempo sino alla (presunta) attribuzione definitiva ex adverso temporalmente collocata a Settembre 1921.
A supporto di tale tesi ed in difetto di qualsivoglia provvedimento ufficiale, la storiografia genoana ha sempre fatto riferimento ad un unico reperto documentale, ovvero il trafiletto pubblicato su “La Stampa” del 9 Maggio 1919 sotto riportato:
Risulta oltremodo evidente, tuttavia, come in tale circostanza, peraltro totalmente priva di riscontri ufficiali, la Figc si fosse semmai limitata a classificare “primo nelle gare di Campionato 1915 il Genoa Cricket”, avuto riguardo esclusivamente al campionato settentrionale, in quanto:
il riferimento alla classificazione come “primo” e l’utilizzo del plurale “gare” non possono che rinviare ad una competizione a più squadre in concorso tra loro e pertanto riferirsi al solo “campionato settentrionale” e non al “campionato nazionale”, che viceversa prevedeva una finalissima tra la squadra Campione del Nord e la squadra Campione del Centro-Sud (altrimenti si sarebbe scritto: “gara” o “finale” e sarebbe stato specificato che il Genoa fu proclamato “Campione d’Italia”);
l’ulteriore locuzione che “La Stampa” inserì nel trafiletto “contro questa deliberazione avrebbero reclamato il Torino F.C. e l’Internazionale di Milano, allora in competizione con la società genovese”, inoltre, conferma anch’essa l’eventuale valenza “settentrionale” del (presunto) provvedimento in questione, poiché solamente le società impegnate nella conquista del titolo settentrionale ed “in competizione” con il club ligure sarebbero state legittimate ad impugnare tale decisione.
Le fonti rossoblu, inoltre, affermano che la (presunta) assegnazione al Genoa del titolo di “Campione Italiano 1914/15” si sarebbe compiutamente definita nel Settembre 1921, ma anch’esse poggiano su un unico ulteriore reperto documentale, ovvero la rivista ufficiale della società ligure del Settembre 1921, che però si limitò a pubblicare esclusivamente una fotografia della squadra genoana ed una minuta didascalia con cui annunciò unilateralmente la (presunta) attribuzione d’ufficio del titolo de quo, senza alcun requisito di ufficialità, terzietà e riscontrabilità.
Secondo quanto più recentemente affermato dalla Fondazione Genoa, infine, a tale (presunta) assegnazione avrebbe fatto seguito la cerimonia di premiazione, organizzata presso il “Restaurant Francia” l’11 Dicembre 1921 e culminata con la consegna di alcune “speciali medaglie” ai superstiti genoani della “Grande Guerra” (della quale, tuttavia, non vi è traccia alcuna su “La Gazzetta dello Sport” dell’epoca).
La “questione medaglie” è già stata oggetto di analisi, commento e critica da parte del Guerin Sportivo, che nell’edizione di Aprile 2020 ha opportunamente avuto modo di osservare:
“E’ abbastanza scontato che la Federcalcio all’epoca attribuisse alla squadra vincitrice una medaglia per ogni giocatore. Tuttavia qui si parla di una “speciale” medaglia, quasi a significare che si sia trattato di un tributo ufficioso, un po’ come quello in era moderna riconosciuto allo Spezia per la vittoria nel torneo di guerra 1944, che non entra tuttavia nell’Albo d’oro del campionato italiano”.
Le perplessità espresse dal Guerin Sportivo, invero, sono le stesse che lo scrivente sta sollevando da un lustro e che ora, anche alla luce di quanto “ex novo” rinvenuto e sotto evidenziato, dovrebbero indurre la Federcalcio ad ufficializzare senza ulteriori titubanze l’attribuzione ex aequo dello Scudetto 1915 a Lazio e Genoa.
Il “Regolamento del Campionato 1914/15” pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Figc del 15 Ottobre 1914, infatti, all’articolo 19 stabiliva che ai vincitori del “Campionato Italiano Assoluto” spettavano una “Coppa Challenge” e una “Medaglia d’Oro” , chiarendo che la Coppa del Campionato sarebbe stata definitivamente attribuita al club che avesse vinto per tre anni consecutivi la competizione, ovvero in difetto, come stabilito dal successivo articolo 27, “data in consegna personalmente al Presidente della Società vincitrice” il quale era obbligato “a renderla alla Federazione un mese prima della fine di ogni Campionato”.
Regolamento del Campionato 1914/15
Nessun riferimento alle “speciali medaglie” evocate dagli storici genoani, quindi, che quand’anche ipoteticamente consegnate ai superstiti rossoblu della Grande Guerra (ma anche di questa circostanza non esiste alcun documento probatorio), comunque non avrebbero potuto avere alcuna valenza ufficiale e men che meno oggi potrebbero esser ex adverso invocate per supportare la tesi dell’avvenuta acquisizione del titolo di “Campione d’Italia 1914/15” da parte del club ligure.
L’espresso riferimento al “Campionato Italiano Assoluto” contenuto nel suddetto articolo 19, infine, comprova senza alcun dubbio interpretativo come anche per la Figc dell’epoca fosse stato necessario formalizzare un distinguo tra il “semplice” Campionato Italiano, che la maggior parte della stampa e degli addetti ai lavori (in un eccesso di “nordismo” post-unitario) facevano coincidere con il Campionato Settentrionale, e appunto il “Campionato Italiano Assoluto”, che viceversa era quello che per “Regolamento” attribuiva il titolo di “Campione d’Italia” previa “Finale Nazionale” tra la primatista settentrionale e la primatista centro-meridionale.