(ILCALCIOLATINO.IT di Juri Gobbini – Foto FCBARCELONA)
[…] Nel maggio del 1994 il ciclo del “Dream Team” sembrò arrivato al capolinea, e il tecnico olandese, d’accordo con la società, iniziò un difficile lavoro di ricostruzione. Il Barcelona iniziò a smantellare quel giocattolo quasi perfetto e molti veterani finirono nella lista dei partenti, come il portiere Andoni Zubizarreta, l’attaccante Julio Salinas, l’esterno Jon Andoni Goikoetxea, il terzino Juan Carlos, mentre Micheal Laudrup già aveva deciso di andarsene spontaneamente dopo divergenze proprio con il tecnico olandese.
[…] Visto che in passato aveva funzionato, Cruyff iniziò allora a buttar dentro molti elementi della Cantera blaugrana, incluso il figlio Jordi. I fratelli Roger e Oscar Garcia, Ivan de la Peña e Albert Celades furono altri giovani lanciati in pianta stabile, mentre il terzino Sergi Barjuan aveva già debuttato nella stagione 1993-94.
[…] Alto appena 1,72, ma forte, tenace ed esplosivo, nella Cantera blaugrana Sergi aveva iniziato come ala, salvo riconvertirsi in terzino di fascia.
[…] Ad inizio marzo Cruyff si riunì con il presidente José Luis Núñez e le due parti sembrarono più distanti che mai. In teoria il Barcelona era ancora in lotta su tre fronti, Liga, Coppa del Re e Coppa UEFA, con i blaugrana attesi al Philips Stadion di Eindhoven per il ritorno dei quarti di finale con il PSV, ma Núñez era alla finestra per capire come affrontare il futuro.
[…] La sera del 19 marzo 1996 il Barcelona sembrò partire con il piede giusto e i gol di José Maria Bakero […] e Figo misero la sfida in discesa già dopo 23 minuti. […] Sembrava che tutto stesse andando per il verso giusto, invece il PSV, spinto dal pubblico, si rifece sotto: Zenden accorciò le distanze a fine primo tempo, mentre René Eijkelkamp ristabilì la parità nella ripresa. Nel frattempo, Nadal si era fatto espellere, lasciando la squadra in dieci. Cruyff fu costretto allora a togliere sia Figo che Bakero e alzare le barricate, sperando di reggere fino ai rigori, mentre la pressione del PSV si stava facendo sempre più incessante. Fu allora che apparve il salvatore, Sergi. Il gol di Sergi nacque da una punizione a favore degli olandesi, giusto qualche metro fuori dall’area catalana.
[…] Con soli dieci minuti da giocare, il gol sentenziò l’incontro e la qualificazione. Il Barcelona era così ancora in corsa per la Coppa UEFA, e Cruyff poteva finalmente respirare. Sergi, l’inaspettato eroe, gli aveva salvato la panchina, anche se la pace durò poco in casa blaugrana.
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