IOGIOCOPULITO.IT (Paolo Marcacci) – […] Pelé ha detto di lui che, spalle alla porta, riusciva ad avere una efficacia superiore a centinaia di altri giocatori. Nacque così la versione “socialista” del suo stracitato colpo di tacco, esibito quasi in continuazione ma mai fine a se stesso, sempre utilizzato per far rinascere, imprevedibilmente, l’azione da un’altra parte, dove nessun avversario un istante prima avrebbe immaginato che potesse accadere. Due istantanee, tra le tante che potremmo isolare: il gol all’Unione Sovietica, con la maglia della Seleção, al Mondiale spagnolo del 1982: doppio dribbling, con la stessa finta elegante ripetuta due volte sulla destra, poi la conclusione impressionante, per potenza e precisione, di destro da fuori area, sotto la traversa; poi quel pallonetto contro l’Atalanta, due anni e mezzo dopo, fatto partire dal limite dopo essersi coccolato la palla per una decina di metri, con indosso la maglia della Fiorentina, nella sua unica stagione italiana. Si mostrò inadatto al lavoro atletico, per certi versi anche svogliato e indolente: quasi per paradosso, l’unica cosa su cui tutti, compagni e avversari, non esitarono a essere d’accordo fu il riconoscimento della sua classe […]
Si diceva sempre che fosse lento, per via del suo scatto inesistente. Chi lo ha affrontato ha aggiunto che dopo una decina di metri la sua progressione diventava però inarrestabile: chiedere a Dino Zoff e alla difesa azzurra di quel pomeriggio incredibile al Sarriá di Barcellona,come subirono il gol dell’uno a uno dopo il primo gol di Paolo Rossi.[…]
Il 4 dicembre del 2011, con un sofferto zero a zero conseguito a San Paolo in casa del Palmeiras, il Corinthians riesce a laurearsi campione. Prima del fischio d’inizio della partita, i tifosi del Corinthians hanno tutti il pugno alzato. Lo stesso i giocatori, disposti lungo la linea curva del cerchio di centrocampo. È il loro modo per ringraziare un uomo della sua profezia: – Vorrei morire il giorno in cui il Corinthians vince il campionato […]
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