AVVENIRE (Maurizio Martucci) – Bandiere sulle lapidi, sciarpe ai piedi di luci votive, striscioni tra tumuli e corone di fiori. La metafisica del tifo si spinge fin nei cimiteri, alla ricerca di legami ultraterreni sui luoghi di pace eterna. Tra gratitudine e devozione, perché morte non separi ciò che il calcio ha unito. In vita e per l’eternità. «Un contributo affinché non siano dimenticati neppure nel posto del loro estremo riposo». […]
Un pellegrinaggio nient’affatto inedito: eternizzare i fondatori è la nuova frontiera della storiografia applicata al calcio. Le sale museali della Fondazione Genoa 1983 rivendicano infatti l’impresa del 1993. […] A Niederzwehren rintracciarono la tomba del tenente James Richardson Spensley, da un sobborgo londinese filantropo e pedagogo poi nel porto di Zena, giornalista ma soprattutto assertore del primordiale football del Genoa Cricket and Athletic Club. […]… i resti di Spensley giacevano proprio nel camposanto del Commonwealth, dove nel 2015 la comunità rossoblù gli ha reso omaggio, un secolo esatto dall’ultimo respiro.
«Saremo una squadra di diavoli, i nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo ai nostri avversari». Un bandierone in curva celebra a San Siro The Lord of Milan (libro di Robert Nieri), alias Herbert Kilpin, un boy della “Garibaldi” di Nottingham, garzone in macelleria passato per l’FC Torinese e l’Internazionale di Torino per fondare nel 1899 il Milan Football and Cricket Club. Evitata la dispersione nell’ossario, col sostegno del club allora in Via Turati nel 1999 lo storico rossonero Luigi La Rocca recuperò i suoi resti dal cimitero Maggiore ([…]
Mentre nella Capitale gli archeologici di LazioWiki setacciavano il Monumentale del Verano mappando le tombe degli altri costituenti («Ricorda con gratitudine», il cartellino con Aquila lasciato su ognuna), nel 2012 Polisportiva biancoceleste e Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento inaugurarono a Ixelles una stele di marmo sui resti del primo segretario, a sud di Bruxelles in eterno ex bersagliere e podista romano Luigi Bigiarelli, passato alle cronache come il precursore, «lui l’ha fondata!».
Se nel vicentino Cimitero Maggiore solo l’anno scorso Alessandro Lancellotti (colleziona un migliaio di libri e vinili sul calcio) ha individuato la tomba di Tito Buy (nel 1902 fondò il Vicenza), nel 2010 la società nerazzurra ha affisso una targa sul sepolcro di Giorgio Muggiani, dal 1938 nel piccolo cimitero di Lenno (Como) e oggi iscritto (con Kilpin) al Famedio del Monumentale. Il creatore di un simbolo che ha segnato la storia» fu pittore, illustratore, ideatore di azzeccati marchi e campagne pubblicitari (sue Cinzano, La Rinascente, Pirelli e Martini), ma soprattutto mente e inchiostro vergato del logo intrecciato Fcim, quel Football Club Internazionale Milano ancora oggi su maglie a strisce parallele e verticali. […]
Articolo pubblicato sul quotidiano AVVENIRE il 26 luglio 2019