GLIEROIDELCALCIO.COM (Rocco Calandruccio) – Tra la fine degli anni ottanta e gli inizi dei novanta, la Sampdoria del presidente Mantovani, ha scritto le migliori pagine della sua storia. Per il club blucerchiato è stata un’epoca ricca di trionfi, su tutti il primo e unico tricolore conquistato, oltre ad aver alzato al cielo Coppa Italia, Supercoppa Italia e Coppa delle Coppe. Era la Sampdoria di Mancini e Vialli, soprannominati i Gemelli del goal, ma quella squadra vantava anche altri giocatori molto importanti. Uno di questi era sicuramente il centrocampista sloveno, Srecko Katanec, giocatore di qualità che ha vestito la maglia blucerchiata per cinque stagioni, collezionando 87 presenze e 12 reti. Arrivato dallo Stoccarda nell’estate 1989, pagato poco più di 3 miliardi di lire, Katanec è entrato nella storia del club doriano. Investimento più che azzeccato da parte del presidente Mantovani, visto il contributo che poi ha offerto il giocatore alla Sampdoria. Il centrocampista sloveno, è stato uno dei protagonisti di quella Sampdoria, specie nell’era Boskov, grazie al quale Katanec ha avuto un rendimento di alto livello. L’unico rammarico nei cinque anni vissuti alla Sampdoria, è quella finale di Coppa Campioni persa allo scadere con il Barcellona. Sarebbe stata un’impresa storica che avrebbe portato i blucerchiati sul tetto d’Europa, ma Koeman spezzò il loro sogno con un missile dalla distanza che piegò Pagliuca. Le cinque stagioni di Katanec alla Sampdoria, sono state le più importanti della sua carriera, tanto da decidere dopo il suo addio dall’Italia di appendere a soli 31 anni gli scarpini al chiodo. L’ex centrocampista ha avuto il merito di far parte della nazionale yugoslava e successivamente anche di quella slovena, dopo la caduta del comunismo. Srecko come tanti dei giocatori stranieri che hanno militato nella nostra Serie A di quell’epoca, viene ancora oggi ricordato con piacere non solo dai tifosi doriani, ma da tutti quegli appassionati che hanno nostalgia di quel calcio che oggi non c’è più e che viva una profonda crisi sotto vari aspetti. Oggi Katanec è un allenatore, che ha maturato importanti esperienze nei panni di ct. Attualmente è alla guida della nazionale irachena, con l’obiettivo di qualificarla ai prossimi mondiali del Qatar, traguardo che se fosse raggiunto rappresenterebbe un qualcosa di storico, per una nazione piena di problemi e senza una tradizione calcistica alle spalle.