Della storia di Arpad Weisz se n’è saputo solo una decina di anni fa. Anche grandi giornalisti come Enzo Biagi e Gianni Mura, pur sapendo delle sue vittorie – tre scudetti vinti, uno con l’Ambrosiana-Inter e due con il Bologna, oltre al trofeo delle Esposizioni conquistato battendo i maestri inglesi del Chelsea – della sua parabola ne ignoravano la fine.
Solo grazie al libro del giornalista Matteo Marani si è saputo della sua tragica morte, avvenuta nel campo di concentramento nazista di Auschwitz insieme alla moglie e ai due figli.
Arpad Weisz
Di questa storia l’ex calciatore, e ora attore, Sergio Mari ne ha fatto una pièce teatrale che ha portato, con grande successo, tra scuole, associazioni, scuole calcio e piccoli teatri. Successivamente di questo lavoro ha deciso di farne anche un monologo, una riduzione di 30’ che ora, in questo momento di lockdown dovuto alla pandemia, sarà possibile vedere stasera alle 19:30, dal sito GliEroidelCalcio.com.
Girato totalmente a Palazzo D’orsi di Calvanico, in provincia di Salerno, Sergio Mari ha indossato i panni contemporaneamente di Francisco Fedullo e di Arpad Weisz, rispettivamente giocatore e allenatore del Bologna. “L’idea che Fedullo tornasse in vita” – ha dichiarato Mari – “per parlarci di sé, del Bologna e del suo grande allenatore, mi è venuta quando ho scoperto che era di origini salernitane. I genitori, alla fine dell’800, partendo dal Centro storico della mia città, vollero approdare in Uruguay in cerca di fortuna”.
La pièce consta di una singolare scenografia: la casa di Mari, disordinata certo, ma dove sia Fedullo che Arpad si sono trovati a loro agio, fino al punto che il primo addirittura si è voluto regalare un allenamento per meglio illustrarci le gesta dei suoi compagni Reguzzoni, Biavati e Fiorini. La pièce è arricchita con filmati e musiche dell’epoca ma anche di moderne atmosfere musicali. Da sottolineare, di sicuro dopo la visione, delle discrepanze tra le fonti di informazione dei fatti. Già rintuzzato da storici valenti che l’hanno vista in anteprima, Mari si è dovuto giustificare con la grande confusione in merito alla verità storica. Questo però, permetterà di approfondire, di discutere ancora, e soprattutto di parlare di questa vicenda che non bisogna assolutamente dimenticare.
Sergio Mari è un ex calciatore di serie B con la Cavese e poi con Akragas, Centese, Fasano, L’Aquila, Juve Stabia e Nola. Dopo aver appeso le scarpette al muro ha inaugurato una galleria d’arte a Salerno e, dopo qualche anno, ha intrapreso la carriera di attore e scrittore.
“Ringrazio il calcio a cui devo molto, ma non era più quello il mondo che avrebbe dovuto accogliere Sergio Mari adulto”, ci dice l’attore, “l’uomo che aveva deciso di studiare il teatro, i classici, il cinema e l’arte. Per questo ho deciso di chiudere per sempre con l’attività agonistica e, poi, di non intraprendere alcun percorso dirigenziale. Da ex calciatore – ha dichiarato Mari – questa storia mi ha turbato non poco. Leggendo il libro di Marani “Dallo scudetto ad Aushwitz” e proseguendo nella ricerca di fonti e documenti non riuscivo a capire perché la storia di un grande allenatore fosse finita nell’oblio. Da qui la voglia di scriverci uno spettacolo che ora ho voluto produrre anche per il web per dare un segnale al nostro mondo attoriale che in piena pandemia certe attività possono essere osate”.
Allora stasera non perdete l’occasione di poter vedere questa performance dall’alto valore storico… dove?
Su GliEroidelCalcio.com… alle 19:30 collegatevi al nostro sito e al centro della “schermata” troverete l’articolo di riferimento che vi porterà al video.