Il MUSEOFIORENTINA.IT analizza tutte le vittorie più belle del club viola soffermandosi però ad una che ha un valore speciale, quella contro la Juventus.
Un sonoro 4-1…
[…] La corazzata dell’Innominabile schiera: Zoff, Gentile, Cuccureddu; Furino, Morini, Scirea; Viola F., Causio, Anastasi, Capello, Bettega. La rimaneggiata Fiorentina (mancavano in un sol colpo Galdiolo, Roggi, Brizi, Merlo e Guerini) si presenta in campo con Superchi, Beatrice, Lelj; Rosi, Pellegrini, Della Martira; Desolati, Caso, Casarsa, Antognoni, Saltutti. Il Comunale è gremito all’inverosimile in ogni ordine di posto, con i gobbi un po’ dappertutto, carichi e pronti ad esultare al primo gol di Causio, Bettega, Anastasi o magari Capello.
E invece il primo gol se lo fa Zoff da solo. Su un cross di Saltutti si avventano di testa Caso e Furino: la sfera, colpita probabilmente dal medianaccio bianconero, finisce sul palo alla destra di Zoff, carambola sul medesimo in tuffo proteso e finisce in rete. E’ il minuto 34’ e cinque minuti dopo la Fiorentina raddoppia. Casarsa avanza palla al piede sulla trequarti, vede l’inserimento elegante di Antognoni sulla destra e lo serve di esterno dentro l’area, tagliando fuori l’accorrente Viola. Antonio, guardando le stelle, tira di prima intenzione e segna.
Sugli spalti i gobbi cominciano ad innervosirsi, beccati dai goduriosi sfottò dei fiorentini. L’intervallo (“Semi, noccioline, gobbi, lupini!”) è un calvario. Si rianimano appena per l’autorete di Rosi al 61’, che sembra riaprire la partita, ma al 73’, quando Gentile frana in area su Saltutti lanciato a rete (con le regole di oggi sarebbe stato pure “rosso” per “ultimo uomo”), Agnolin fischia il rigore.
Eh no, è troppo! Boniperti abbandona lo stadio stizzito e Casarsa, da fermo, realizza. E son tre! E i gobbi, sportivamente, cominciano a sfollare: ma aspettate, c’è tempo… Il tempo di vedere la perla di Caso, che con un destro magistrale da fuori area leva le ragnatele nel sette alla sinistra di Zoff.
Ora potete andare davvero, e “buon ritorno a casa”, si direbbe oggi […]
(MUSEOFIORENTINA.IT di Alessandro Giannetti)