LAZIOPRESS.IT (Emanuele Montuori) – Oggi, 21 Gennaio 1958 nasceva un uomo che è entrato nella storia e nella leggenda della Lazio: Giuliano Fiorini.
Fiorini esordisce nel massimo campionato italiano di calcio il 9 febbraio del 1975 con il Bologna, fornendo anche l’assist per il gol vittoria contro la Fiorentina. Passerà per Brescia, Foggia, Piacenza e Genoa prima di approdare alla Lazio nel 1985 con la quale disputerà due campionati di Serie B. L’anno della consacrazione a emblema e simbolo di una Lazio mai doma fu il secondo a Roma, l’anno in cui la Lazio partì con una penalizzazione di – 9 punti.
Ad allenare quella Lazio c’era un’altro uomo che entrò nella storia della società biancoceleste, un certo Eugenio Fascetti che viene ricordato da molti grazie alla sua famosissima frase detta in ritiro alla squadra non appena la società venne a conoscenza della penalizzazione dei -9 punti: “Chi vuole, resti. Chi non se la sente, può andar via subito.” e come ci racconta la storia, rimasero tutti.
Quella stagione fu difficile e travagliata per la Lazio che arrivò a doversi giocare tutto in una singola partita: Lazio – L.R. Vicenza. Una vittoria avrebbe portato i biancocelesti a giocarsi gli spareggi salvezza contro Campobasso e Taranto, in caso di sconfitta la retrocessione in Serie C.
E qui arriviamo a Giuliano. Quella partita sembrava stregata, la palla non voleva più entrare. Tutto però cambiò al 37esimo della ripresa, quando Fiorini recuperò in area di rigore del Vicenza un tiro di Podavini e girandosi rapidamente verso la porta difesa da Dal Bianco è riuscito a siglare il gol del 1 a 0. Da li fu tutto in discesa: la corsa sotto la curva, le lacrime, gli abbracci con i compagni. Li, Giuliano diventò un eroe. La Lazio successivamente vinse gli spareggi salvezza contro Campobasso e Taranto rimanendo in Serie B
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