La Gazzetta dello Sport ha riproposto l’intervista a Tarcisio Burgnich dello scorso Ottobre. Una intervista molto interessante di cui vi proponiamo un estratto.
[…] “Sono stato un pollo, se non avessi fatto un passo in avanti perché pensavo che il cross fosse indirizzato in mezzo all’area e non sul secondo palo… […] Uno contro uno, cioè se io sono posizionato correttamente, mica mi salta in testa in quel modo! Ma vi pare?”
[…] Che cosa ricorda?
[…] “Fallo laterale per loro, sulla fascia sinistra. Lo batte Tostao che appoggia a Rivelino. Un tocco e poi il cross ‘a piombo’ che arriva sul secondo palo. […] E poi Pelé ha fatto quel balzo che tutti hanno visto in fotografia e io ho cercato di ostacolarlo, ma chi ci riusciva?”.
[…] Lei non era destinato alla marcatura di Pelè
[…] “Inizialmente doveva prenderlo Bertini. […] Quelli più forti li beccavo tutti io. Valcareggi mi ha gridato di occuparmi di Pelé e io mi sono incollato a lui, però ho fatto quel passo maledetto…”.
[…] Ma il destino della partita non sarebbe cambiato?
[…] “Credo proprio di no, loro erano fortissimi. E noi eravamo cotti. Contro la Germania avevamo dato tutto, anche quello che non avevamo in corpo”.
[…] E dopo Muller ecco Pelè.
[…] “Il più grande di tutti. Era completo: destro, sinistro, testa. Faceva gol in qualsiasi modo. E poi aveva uno scatto bruciante e un dribbling micidiale. Mai visto uno così, eppure ne ho marcati di fuoriclasse”.
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(GAZZETTA.IT di Andrea Schianchi)