Intervista esclusiva de La Nazione a Marco Tardelli. Ecco un estratto.
[…] “A Capanne di Careggine ci sono soltanto nato, ma dopo un anno ero già a Pisa: io il calciatore più importante della storia della città? Bisognerebbe chiederlo ai pisani, ma se fosse vero ne sarei solo orgoglioso”.
[…] Un “fuoriclasse” assoluto arrivato al calcio professionistico quasi per caso. Giusto?
[…] “Per caso forse, no. Però sicuramente per l’intuizione di un grandissimo talent scout come Romano Paffi, il mio primo allenatore nel San Martino. La mia avventura nel calcio è cominciata grazie a lui. Il Pisa aveva deciso di prendere due miei compagni di squadra, Zanni e Lucarelli, che effettivamente erano molto bravi”.
[…] Vero che, in precedenza, era stato scartato da Bologna, Fiorentina e Milan perché considerato troppo gracile?
[…] “Confermo. E pure il Pisa, ad onor del vero, era molto perplesso per lo stesso motivo. Proprio per questo, fra l’altro, cominciarono a chiamarmi ’Schizzo’”.
Chi sognava di diventare, da ragazzino, Tardelli?
[…] “Il mio idolo in assoluto era Gigi Riva”.
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(LANAZIONE.IT di Francesco Paletti)