[…] Il 3 ottobre 1976 inizia una nuova stagione di pallone, che il pubblico segue sui quotidiani, sul Guerin Sportivo, o ascoltando Tutto il calcio minuto per minuto alla radio. Soprattutto, c’è Novantesimo minuto, in onda alle 18 della domenica. È la messa laica del Paese. Gli stadi sono pieni, la passione è forte e la nuova stagione è assai attesa. Lo scudetto è sulle maglie di una squadra speciale, il Torino del presidente Pianelli, ex operario, vincitore l’anno prima in rimonta sulla Juventus. Ventisette anni dopo Superga, il sentimentale e fedelissimo popolo granata ha riassaporato il gusto della vittoria a danno della rivale storica. Per questo, il 16 maggio 1976, è esplosa la gioia incontenibile al fischio finale del match con il Cesena. […] Quello scudetto porta molte firme, ma su tutte spicca quella di Gigi Radice.
[…] Si lotta e si combatte. In difesa lo fanno il portiere Luciano Castellini, detto il Giaguaro, e Santin, passato da libero a marcatore. Lo stopper è Mozzini, ottima tecnica finita in secondo piano rispetto all’efficacia. Il libero è Caporale, scarto del Bologna risorto a Torino, mentre sulla fascia sinistra veleggia Salvadori. A centrocampo il Toro scudettato è una macchina perfetta: Patrizio Sala è il polmone, Renato “Zac” Zaccarelli un interno sopraffino, capace di scudo nel difendere e di spada nel colpire. Il cervello è Eraldo Pecci, […] Claudio Sala […] dribbla e crossa per i gemelli del gol Pulici e Graziani.
[…] Dall’altra parte c’è la Juventus. Ha anch’essa cambiato allenatore. Dopo l’ultimo campionato con Carlo Parola, il presidente Gianpiero Boniperti, numero uno del club dal 1971, si è affidato a un giovane tecnico messosi in luce al Milan. Visto il caos in casa rossonera, dove Rivera è giocatore e padrone, Giovanni Trapattoni ha accolto al volo la proposta recapitatagli da Torino. Ha 37 anni, guiderà negli Anni 80 la Juve più grande di sempre, ma per ora è una scommessa. […] Giampiero Boniperti ha traslocato i principi della produzione industriale al campo Combi, dove la Juve si allena ogni giorno. Dista pochi metri dal Comunale e si trova a meno di un chilometro dal Filadelfia. Il presidente impone regole chiare, impegno, moralità, fermezza verso chi bussa a quattrini. La disciplina viene da prima del suo arrivo. Vi mostriamo un documento sin qui inedito e illuminante. […] Il derby del 5 dicembre 1977 rivede il Toro vincitore, marcatori Graziani e Pulici, ormai Puliciclone per tutti. La brigata di Radice va al comando e inizia un’esaltante battaglia a superarsi. Il Toro è avanti di due punti a Natale, ma a gennaio, grazie alla vittoria con il Napoli, la Juve lo aggancia in testa.
[…] Il Toro non molla. […] Il derby di ritorno, fissato per il 3 aprile, finisce in parità. Sfugge al Toro un’occasione d’oro per prendere il largo. Ma il 24 aprile, nell’agrodolce Perugia, la squadra bianconera fa 1-1 e si ricrea la coppia al comando. È il Perugia di Castagner, secondo nel ’78-79. Nell’organico vi figura Aldo Agroppi, un totem granata come è stato Giorgio Ferrini, capitano e vice di Radice nell’ultimo anno. La sfortuna si è accanita contro. Prima che il ‘77 inizi, un’emorragia cerebrale lo uccide. È la maledizione del Torino, che nel 1949 ha visto sparire gli Invincibili e che nel ‘67 ha perso Gigi Meroni, la farfalla granata.