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Torino Milan – Tra prime volte e “sliding doors”

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Torino-Milan: la mia prima volta allo stadio

Stasera si gioca Torino – Milan una partita che mi fa tornare indietro nel tempo. I motivi sono sostanzialmente due: la mia prima volta allo stadio ma anche una sconfitta di più di vent’anni fa, passata un po’ in sordina ma senza di quella, forse, il futuro dei rossoneri sarebbe stato diverso.

La prima volta

C’è sempre una prima volta. La mia ha una data: 8 settembre 1998. Un bambino, di 7 anni, viene accompagnato dal papà a vedere Torino Milan, allo stadio. Un bambino rossonero, in una bolgia granata. Erano i sedicesimi di andata di Coppa Italia e si giocava al “Delle Alpi” (oggi Allianz Stadium). I granata, quell’anno, giocano in serie B mentre per il Milan deve essere l’anno di rinascita dopo due anni molto deludenti.

Come finisce? 2 a 0 per i granata con doppietta di Ferrante. Girata al volo che finisce nell’angolino basso alla destra di Rossi al 12′ mentre il secondo gol su rigore dopo un fallo di Helveg su Lentini al 37′. Tra tanta gente che esulta, c’è un bambino che non smette di piangere: ero io. Questo è il ricordo della mia prima volta allo stadio, come esordio poteva andare decisamente meglio. Il Milan, però, si rifa al ritorno con un tre a zero e stacca il pass per gli ottavi e in campionato regala tante soddisfazioni tanto da raggiungere il sedicesimo scudetto e dalle lacrime di settembre alle corse di felicità di maggio è un attimo.

“Sliding Doors”

Dette più comunemente: porte girevoli. E’ il 4 novembre del 2001. I granata sono appena tornati in serie A e il Milan, invece, ha fatto investimenti importanti in estate per tornare competitivo in campionato dopo che, l’anno prima, si era chiuso con un anonimo sesto posto. In panchina c’è Terim. La partita si fa subito in salita per i rossoneri che passano in svantaggio grazie a un gol di Lucarelli che è bravo a calciare in porta dopo il rimpallo su Delli Carri. Il Milan cerca in tutti i modi di pareggiare la partita e, a 3′ dalla fine, Inzaghi ha l’occasione più grande. Il numero 9 si procura un fallo in area e va dal dischetto per battere il rigore. Il suo tiro, però, finisce alto sopra l’incrocio e il risultato rimane invariato con i granata, quindi, che conquistano la vittoria.

La squadra di Camolese non vinceva contro i rossoneri da quindici anni. Questa partita, però, potrebbe sembrare una sconfitta come tante ma è quello che è successo dopo che la rende, in qualche modo, una “sliding doors”. Dopo il match, infatti, Berlusconi e Galliani decidono di esonerare l’allenatore turco e di chiamare, al suo posto, Ancelotti. Quello che ha costruito “Carletto” negli anni successivi lo sanno tutti. Pochi, invece, sanno che Ancelotti stava firmando per un suo ritorno a Parma poco prima della chiamata da parte della società rossonera e, forse, senza quella sconfitta la storia gloriosa non sarebbe mai esistita. A volte, il destino, gioca brutti scherzi e a volte, invece, una caduta rende solo più bello il cammino verso la gloria. D’altronde “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior” canta De André.

GLIEROIDELCALCIO.COM (Davide Dentico)

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