Tanti i calciatori brasiliani che hanno scelto l’Italia, Marco Osio l’unico ad aver preso la decisione contraria. L’ex calciatore si racconta a Gianlucadimarzio.com, di seguito un estratto.
[…] “Ero infortunato da un anno, non esisteva ancora lo svincolo (la sentenza Bosman sarebbe arrivata qualche mese dopo, ndr) e dovetti litigare per ottenere la rescissione. Quindi tornai a Parma” […] “Mi allenai con i Crociati di Collecchio, la seconda squadra di Tanzi. Il Palmeiras era sponsorizzato dalla Parmalat, era già autunno e si era liberato un posto e mi venne fatta la proposta. Decisi di accettare e finii in una squadra fortissima: Veloso in porta, Cafu, Rivaldo, Flavio Conceição, Müller, un ex Toro che mi ha aiutato subito a diventare parte del gruppo”.
[…] “La prima cosa che mi capitò fu un churrasco (grigliata mista, ndr) organizzata da Cafu. Parteciparono in tanti. I tifosi del Palmeiras poi conoscevano l’italiano, hanno cercato di farmi sentire a casa. Poi, diciamocelo: i calciatori sono dei privilegiati. Ovunque vadano, trovano sempre il modo di stare bene. Ma chi pensa di andare lì semplicemente per guadagnare lo stipendio, è proprio fuori strada. Il livello è alto, si vive di calcio”.
[…] “Ai miei tempi, i giocatori si allenavano sulla spiaggia: gente come Romario, Edmundo e molti altri. […] Anche in Brasile il calcio è cambiato molto: un tempo si giocava con un’erba molto spessa, e infatti il pallone era sempre attaccato ai piedi dei giocatori.
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