La stagione 1981-82 è importante da ricordare per l’aspra lotta salvezza a cui il Grifone prese parte con Milan e Bologna, culminata con la storica ultima partita al San Paolo di Napoli del 16 maggio 1982, allorquando i rossoblù di mister Gigi Simoni, sotto di una rete, riuscirono ad agguantare sul 2-2 gli azzurri (che avevano ribaltato il gol di Briaschi con le reti di Musella e Criscimanni) con un gol di Mario Faccenda al minuto 85 su topica clamorosa del “Giaguaro” Castellini che fece destare più di un sospetto, specie tra i tifosi del Milan. Quel pareggio significò salvezza per i liguri (che solo quattro giornate prima avevano perso lo scontro diretto in casa con i rossoneri) e grande festa sugli spalti da parte di entrambe le tifoserie: il Napoli di Marchesi, infatti, era già tranquillo della quarta posizione e della qualificazione alla Coppa UEFA per la stagione successiva e così ne nacque un bellissimo gemellaggio tra i supporters delle due squadre durato per trentasette anni e purtroppo interrotto per varie vicissitudini nel 2019.
Di quella squadra ricordiamo in particolare il portiere Silvano Martina, il neoacquisto belga Renè Vandereychen, l’ex torinista e nazionale italiano Claudio Sala e soprattutto il “Principe”, l’indimenticato centrocampista Tiziano Manfrin, che era solito indossare la maglia numero 8 come quella che ho in collezione.
Formazione del Genoa con questo modello di maglia (Manfrin terzo accosciato da sinistra)
Per la sua eleganza ed autorevolezza in mezzo al campo, la mezzala veneta di scuola interista, fu appunto soprannominato il “Principe” dai tifosi della Spal, dove trascorse i primi cinque anni di carriera dopo la trafila nelle giovanili nerazzurre. Fu poi ceduto al Genoa con cui conseguì la promozione in serie A e la stagione di questa maglia, la 81-82, rappresenta l’unica in massima serie del centrocampista nativo di Sandrigo (Vicenza). Dopo una fugace esperienza al Milan in serie cadetta (1982-83) con cui conseguì la promozione in A, Manfrin divenne l’idolo della tifoseria della Sambenedettese e proprio a San Benedetto deciderà di fermarsi una volta appese le scarpette al chiodo. Dopo essere rimasto nell’ambiente calcistico, ricoprendo incarichi dirigenziali nella vicina Grottammare, spirò improvvisamente nella città marchigiana nel 2012, lasciando nello sconforto una città e una tifoseria che lo avevano amato profondamente.
Tiziano Manfrin impegnato nella sfida contro l’Ascoli
La maglia è tenuta benissimo dopo quarant’anni: è in acrilico pesante ed a manica lunga. Fu usata ovviamente per il periodo freddo della stagione e reca, in vernicetta di colore bianco, lo sponsor “Seiko”, la famosa marca giapponese di orologi, disposto orizzontalmente su tutta la maglia: esiste, infatti, un’altra versione della maglia di quella stagione con lo sponsor a carattere più piccolo, solo sulla parte blu della maglia. Seiko fu il primo storico sponsor del Grifone e restò sulle maglie rossoblù anche la stagione successiva.
Dettaglio dello sponsor
Le maglie, anche in quella stagione, come in quella precedente, furono prodotti da un piccolo negozio cittadino di articoli sportivi, la Mauri Sport che ha il suo stemma cucito sulla destra della maglia raffigurante un cavalluccio marino. La maglia reca anche lo stemma del club, una toppa bianca cucita che reca un grifone stilizzato di colore rosso, chiamato dai tifosi in gergo “Gallinaccio” che verrà definitivamente abbandonato nella stagione 1983-84 quando ricomparirà il tradizionale Grifone usato sulle maglie degli anni 70, sormontato dallo scudo di Genova, il simbolo del capoluogo ligure. Il numero 8 sul retro è invece cucito in similpelle.
Grazie al mio amico Ciro per questa grande maglia!