Questa settimana presento un’iconica maglia della squadra più antica d’Italia. Ringrazio il mio grande amico Franco Abrile perché, senza di lui, arrivare a questo cimelio sarebbe stato davvero difficile. E’ una bellissima maglia del Genoa a manica corta, risalente alla stagione 1983-’84
Si tratta di un ritorno al passato. Viene reintrodotto il vecchio stemma con il grifone stilizzato su sfondo in rossoblù, sormontato dallo scudo di San Giorgio. Questo venne utilizzato negli anni Settanta fino alla stagione 1978-79, al posto del vecchio simbolo, detto nel gergo dei tifosi rossoblù, “Gallinaccio”, usato per quattro stagioni a partire dal campionato 1979-80. Lo stemma è davvero molto bello essendo ricamato in una toppa cucita alla maglia. Lo sponsor tecnico fu anche per questa stagione Adidas, il cui simbolo, il trifoglio, compare ancora perfettamente conservato sulla parte sinistra della maglia che è di produzione Ventex, quindi francese.
particolare dello sponsor e dello stemma
Altra immancabile caratteristica delle maglie Adidas sono le strisce orizzontali all’altezza delle spalle, di colore bianco e rosso. Lo sponsor commerciale, stampato in una vernicetta pesante, solo per questa stagione fu Elah, celebre azienda specializzata nei prodotti dolciari, fondata proprio a Genova nel 1982 dall’imprenditore genovese Flavio Repetto e tuttora attiva e conosciuto in tutto il mondo. Al gruppo Elah appartengono anche altri due marchi dolciari molto conosciuti: Dufour e Novi, rispettivamente famosi per la produzione di caramelle (come anche Elah) e del cioccolato.
Il numero sul retro è in similpelle, a rendere ancora più bella e ricercata questa maglia.
particolare del numero
Genoa: il numero 4 di Corti e Faccenda
La maglia reca il numero 4 che fu usato, prevalentemente, da Giuseppe Corti e Mario Faccenda. Anche Nazzareno Canuti la utilizzò sporadicamente. Il primo, centrocampista, fu protagonista della promozione del Grifone nella stagione 1980-81. Trascorse 4 anni in Liguria con 98 presenze e 4 gol all’attivo. Ricordato anche per essere stato lo scopritore del Matador, Edinson Cavani quando fu osservatore del Palermo. Uno degli attaccanti più forti avuti in Italia negli ultimi anni. Faccenda invece, giocatore più difensivo, è ricordato per il celebre goal, su sospetta papera del “giaguaro” Castellini, che consentì il pareggio del Genoa sul campo del Napoli. Un punto che regalò la salvezza ai liguri a scapito di Milan e Bologna. Un risultato che fece nascere lo storico gemellaggio tra la tifoseria azzurra e quella rossoblu, durato ben 37 anni.
Giuseppe Corti con la maglia di quella stagione 1983-84 anche con la stessa scucitura del colletto
Il brasiliano Eloi nella sfida (poi rivelatasi decisiva) contro la Lazio
Non ebbe lo stesso esito la stagione di questa maglia: il Genoa, allenato in quella stagione da Gigi Simoni, fece mestamente ritorno in cadetteria pur finendo a pari punti (25) con la Lazio, ma soccombente per gli scontri diretti sfavorevoli con la squadra capitolina, nonostante la vittoria di prestigio all’ultima di campionato contro la Juventus vincitrice del campionato ma ormai appagata. Da ricordare in particolare di quella stagione, la meteora brasiliana Eloi, che dopo un buon girone di Coppa Italia non mantenne le attese ed il capocannoniere della squadra Massimo Briaschi con 13 reti complessive tra campionato e coppa Italia.