Oggi, per festeggiare l’anniversario della convenzionale data di fondazione del Napoli, descrivo l’ultima maglia aggiunta alla collezione. Più che un aggiunta è un ritorno a casa dopo averla ceduta temporaneamente ad un caro e fidato amico che, quando ha deciso di puntare su altre maglie azzurre, ha fatto in modo che la potessi riprendere con me.
La maglia in questione è una bellissima maglia bianca della stagione 1988-89. Si tratta della seconda divisa, dato l’utilizzo anche della terza maglia rossa. La maglia è a manica corta ed è una versione estiva in acrilico leggero, realizzata dalla Ennerre. Al centro della maglia troviamo, oltre alla toppa della Ennerre, lo stemma societario su sfondo chiaro (in quella stagione fu utilizzato anche quello su sfondo blu scuro). Lo sponsor commerciale, come noto, da quella stagione cambiò da Buitoni a Mars, ma non cambiò lo stile, costituito sulle maglie bianche sempre da una scritta in vernicetta rossa. La Mars, come noto, è una multinazionale statunitense che produce tuttora barrette al cioccolato oltre che dolciumi. Tipica delle maglie della stagione 1988-89 è la forma arrotondata della scritta dello sponsor (in particolare delle lettere “M”, “R” ed “S”).
Fronte maglia
Sul retro, il numero 11 è molto particolare: i due numeri 1, di un azzurro chiarissimo, sono stati cuciti in modo non perfettamente allineato, apparendo storti e questa particolarità emerge chiaramente dal fermo immagine postato.
La maglia in campo durante la partita
Questo modello di maglia, in base alle mie ricerche, è stato utilizzato in tre sole partite ufficiali: la sfida scudetto del 28 maggio 1989 al “Meazza” contro l’Inter, la cui vittoria 2-1 fu decisiva per la matematica conquista del tricolore da parte dei nerazzurri, l’ultima gara di campionato vinta a Como (1-0) del 25 giugno 1989 e la partita che andrò successivamente a descrivere.
La partita
La maglia è stata indossata da Antonio Carannante durante la finale di ritorno della Coppa Italia edizione 1988-89, Sampdoria-Napoli 4-0 giocata sul campo neutro dello “Zini” di Cremona il 28 giugno 1989 a causa dei lavori di ristrutturazione del “Luigi Ferraris” di Genova per il mondiale 1990.
In quel caldo giorno di giugno, in campo il Napoli non c’era, ormai arrivato in abbondante riserva dopo una stagione estenuante, cominciata in ottobre a causa delle Olimpiadi di Seul 1988 e culminata con la vittoria della Coppa UEFA a Stoccarda poco più di un mese prima, oltre al secondo posto alle spalle dell’Inter dei record del Trap.
Un primo piano di Antonio Carannante
La Samp di Vujadin Boskov andò a segno con Vialli, Cerezo, Vierchowod e il Mancio su rigore e vinse meritatamente quel trofeo; botte da orbi in campo e sugli spalti e una delle mie prime delusioni davanti alla tv alla tenera età di 8 anni.
Napoli 1988-89: il calciatore che indossava la maglia numero 11
Centrocampista, ma all’occorrenza anche terzino, Antonio Carannante fu un prodotto del vivaio azzurro insieme a Ciro Ferrara e Ciccio Baiano. Ebbe due diverse esperienze con gli azzurri, falcidiate da un grave infortunio che non gli permise di vincere da protagonista lo scudetto e la Coppa Italia del 1987. Ha comunque vinto proprio nel 1989 la Coppa Uefa con il club partenopeo. Per lui in azzurro, 69 presenze e un gol.
Un’istantanea del match di San Siro contro l’Inter
Classe 1981, sposato con Federica, svolge la sua attività professionale presso una società multinazionale nel settore “Legale”. Appassionato di calcio con un cuore diviso a metà: la Cavese e il Napoli.
Collezionista di maglie preparate/indossate da club italiani e nazionali maggiori negli anni ‘70 e ’80.
Per GliEroidelCalcio racconta la sua collezione ...