Espongo questa settimana una bellissima e storica maglia del Piacenza della stagione 1983-84.
La squadra del presidente Garilli è ricordata come il Piacenza degli italiani. Infatti aveva la politica di schierare solo calciatori italiani in squadra fino alla stagione 2000-2001. Nella città del Ducato sono transitati i fratelli bomber piacentini doc e futuri allenatori Filippo e Simone Inzaghi. Ci sono stati altri, invece, che sono diventati dei simboli della compagine biancorossa. Tra i tanti ricordiamo: Armando Madonna, forte ala prelevata nel 1983 dall’Atalanta, artefice della promozione in B del 1986-87 oltre a quella del 1983-84, con l’indimenticabile trio d’attacco composto anche da Gianfranco Serioli e Roberto Simonetta. Totò De Vitis e Giampietro Piovani, il Toro di Sora” Pasquale Luiso che “matò” il Milan di Tabarez con una celebre rovesciata nella stagione 1996-97. Per finire il mitico Darione Hubner, capocannoniere della serie A con 24 reti nella stagione 2001-2002.
Particolare del numero
Il campionato 1983-1984…
La stagione 1983-84 è considerata uno spartiacque nella storia del club piacentino. Leonardo Garilli, dopo una una veloce trattativa, il 7 luglio del 1983, acquisì la società biancorossa. L’imprenditore piacentino aveva forti interessi nel ramo della distribuzione del gas metano (a cui è stato anche intitolato nel 1996 lo stadio della Galleana), e divenne il presidente della società biancorossa dopo l’uscita di Luciano Angelini. Cominciò da qui l’epoca d’oro della compagine emiliana e la scalata alla massima serie, conseguita nel 1993 ed alla quale i biancorossi parteciparono per ben otto stagioni.
Ritaglio di giornale della promozione dopo la vittoria di Mira del 27 maggio 1984
Come leggiamo dal bellissimo sito specialistico www.storiapiacenza1919.it in cui è raccontata la storia del club biancorosso, furono confermati alcuni elementi della rosa della squadra mestamente retrocessa dalla C1 (tra cui Serena, Pederzoli, Filosofi e Mulinacci), a cui furono aggiunti giocatori esperti (come Adami e Reali) e molte giovani speranze, come il centrocampista Pertusi e soprattutto l’ala Armando Madonna, strappata all’Atalanta e capocannoniere biancorosso con 13 reti.
L’allenatore del Piacenza Battista Rota
Alla guida tecnica, un allenatore navigato e grintoso, Battista (ma per tutti Titta) Rota: un nome destinato a segnare gli anni Ottanta. Sanguigno, pratico e realista, crea una squadra a sua immagine: non particolarmente spettacolare (complice la crisi da gol di Adami e Mulinacci), estremamente cinica (molte vittorie per 1-0 su rigore) e solidissima in difesa (appena 3 sconfitte e 21 gol subiti). Grazie a questo passo poderoso e regolare il Piacenza di Garilli conquistò subito il suo primo obiettivo: il ritorno in C1, grazie a un gol di Filosofi sotto la pioggia battente di Mira.
La formazione biancorossa con la maglia promozione
Ed è proprio a questa gara in terra veneta, che la mia maglia si riferisce. La gara promozione in cui il Piacenza, complice una giornata non certo primaverile, scese in campo con lo stesso modello di maglia a manica lunga come si vede in foto.
Il numero 2 fu indossato in quell’occasione come in altre 23 partite della stagione, dal terzino destro Stefano Fontana. Lui, cresciuto nel vivaio del Milan, restò a Piacenza 4 stagioni. Successivamente si trasferì nelle Marche, sponda dorica, conquistando con l’Ancona la serie A e la finale di Coppa Italia persa poi nel 1994 contro la Sampdoria.
La maglia di produzione Adidas
La maglia è di produzione Adidas Ventex. Il modello è semplice e molto bello. Fatta di un tessuto misto cotone-acrilico, usato nella sua versione speculare anche dal Bari nella stagione 1984-85. Anche varie squadre nazionali lo utilizzarono: ad esempio la Francia (io ho lo stesso modello indossato da Maxime Bossis contro l’Irlanda nel 1981), Olanda (in collezione è presente una bellissima maglia di Willy Van de Kerkhof contro Malta), Polonia, Germania Ovest e Ungheria.
Il “template” della maglia si caratterizza per avere un triangolo rosso all’altezza del colletto. Le strisce verticali (“pin stripes”) su sfondo bianco, il numero 2, sempre di colore rosso, a differenza che nelle maglie delle nazionali è in similpelle anziché in vellutino. Lo sponsor De Rica, è un marchio abbastanza famoso. La nota azienda di conserve alimentari, però è anche locale. Infatti venne fondata proprio a Piacenza nel 1963.