Ritorniamo con un’altra maglia spaziale giunta nella mia personale raccolta, una stupenda e rarissima maglia del Taranto appartenente alla stagione 1980-81.
La maglia di oggi fu prodotta da Pouchain, un maglificio creato da Maurizio Pouchain nel piccolo paesino di Borgorose, in provincia di Rieti al confine con l’Abruzzo che ebbe vita piuttosto breve, dal 1978 al 1981 quando la fabbrica fu dismessa. Le maglie prodotte dalla Pouchain sono divenute iconiche sia perché crearono dei simboli leggendari usati per tantissimi anni dalle rispettive squadre, si pensi al celebre lupetto della Roma, all’aquila della Lazio e al galletto del Bari, creati dal designer Piero Gratton, sia per la bellezza e per certi versi per l’innovazione che queste maglie portarono nel mondo del calcio.
Pouchain infatti contribuì a creare un primo esempio di “merchandising” legato all’abbigliamento sportivo ufficiale dei club, affiancando in alcuni casi come per la Roma, anche delle maglie da negozio che potevano essere comprate in appositi “store” dai tifosi.
Pouchain, sebbene per pochissimo tempo e nel caso del Taranto, solamente per una stagione, “vestì” diversi club italiani: oltre al Taranto, ricordiamo Roma, Lazio, Udinese, Cesena, Ascoli, Palermo, Bari, Lecce e Matera.
Le caratteristiche che contraddistinguono le maglie Pouchain sono varie: sicuramente una è quella dello stemma sociale con immagini di animali: abbiamo ricordato il lupetto della Roma, il picchio dell’Ascoli, l’aquila della Lazio e il galletto del Bari, aggiungiamo anche la zebretta dell’Udinese, il cavalluccio marino del Cesena, il lupo del Lecce, l’aquila del Palermo e il bue del Matera.
Oltre a queste squadre, Pouchain creò dei prototipi anche per squadre che poi fecero altre scelte commerciali e non usarono mai queste maglie: tra queste ricordiamo Spal e Pisa.
La seconda caratteristica è che le maglie avevano molto spesso (tranne che per Udinese e Ascoli), una banda orizzontale all’altezza delle spalle e una striscia orizzontale sottostante, molto simile al “template” di maglie realizzate da Admiral per la nazionale inglese ed erano con uno scollo a V.
La terza è il tipo di numero, quasi sempre serigrafato e non cucito, il che a mio vedere avrebbe conferito alla maglia ulteriore bellezza…
La maglia del Taranto rispecchia tutte le caratteristiche sopra citate: la banda è qui è di due colori, bianca e rossa, con una striscia rossa sottostante su sfondo blu, a richiamare i colori sociali del club Jonico. Anche i polsini sono rossi.
La P, sulla parte destra della maglia è il logo Pouchain ed è ricamato: in gergo viene detto “pesciolino” perché ne ricorda la forma. A sinistra troviamo il delfino, lo stemma del club pugliese, che, come noto è uno dei tradizionali simboli della città di Taranto: secondo la leggenda, al fondatore spirituale della città Taras (da cui appunto Taranto), figlio di Poseidone dio del mare e della ninfa Satyria, giunto nell’area jonica, mentre compiva sacrifici per onorare suo padre, apparve proprio un delfino, simbolo di incoraggiamento a fondare appunto una città.
Completano le caratteristiche della maglia, lo scollo a V ed il numero 14 serigrafato lineare.
Pouchain fornì il club pugliese solamente con due modelli a manica lunga, appunto questo ed un altro con sfondo bianco. Il modello come la mia maglia, sulla base dei riscontri fotografici fornitimi dall’amico e collezionista Carlo Esposito del Museo del Taranto Calcio, fu utilizzato per tre partite durante la stagione 1980-81 quali:
– Juventus-Taranto 2-0 giocata al Comunale di Torino il 24 agosto 1980, incontro valido per il girone A del turno preliminare di Coppa Italia;
– Rimini-Taranto 1-1, giocata al “Romeo Neri” il 12 ottobre 1980, valida per la quinta giornata del campionato di Serie B;
– il derby pugliese Taranto-Bari 1-0 giocato allo “Jacovone” il 26 ottobre 1980, valida per la settima giornata di campionato, deciso da Giuseppe Fagni al minuto 82.
Successivamente, la maglia fu fornita alle giovanili per le stagioni successive.
L’undici vittorioso nel derby contro il Bari
La mia maglia risale proprio al vittorioso derby contro i cugini biancorosso ed era sulle spalle del barese, ironia della sorte, Nicola Cassano, solo omonimo del Cassano più famoso, ricordato a Taranto per essere uno degli eroi della storica vittoria contro il Milan, retrocesso per illecito sportivo in B. Quel giorno Cassano mise a sedere uno come Franco Baresi e realizzò il gol del momentaneo 2-0, che intervallò la doppietta del bergamasco Bortolo Mutti. Fu una delle poche gioie di una stagione negativa per gli jonici che retrocessero in serie C1 a fine stagione.
Grazie per questa maglia fantastica agli amici Carlo e Roberto!
Classe 1981, sposato con Federica, svolge la sua attività professionale presso una società multinazionale nel settore “Legale”. Appassionato di calcio con un cuore diviso a metà: la Cavese e il Napoli.
Collezionista di maglie preparate/indossate da club italiani e nazionali maggiori negli anni ‘70 e ’80.
Per GliEroidelCalcio racconta la sua collezione ...