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Una maglia, una storia … la Danimarca di Michael Laudrup

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La maglia di Michael Laudrup: il Principe di Danimarca

Questa settimana condividiamo un’altra bellissima maglia di una selezione nazionale. La maglia è quella della Danimarca, risale al 1983 ed ha un numero importante: il 10.

La maglia della Danimarca

Questa maglia è tipicamente dei primi anni Ottanta. Prodotta dalla danese Hummel, presenta uno scollo bianco e delle bellissime righine bianche sullo sfondo rosso della maglia. Nella parte destra della maglia, troviamo la scritta, molto piccola. della Hummel e del suo logo, simile ad un’ape stilizzata. Hummel è una delle più antiche aziende di abbigliamento sportivo, fondata ad Amburgo nel 1923 da Albert Messmer e poi acquisita nel 1956 da Bernhard Weckenbrock, divenendo a tutti gli effetti un’azienda danese.

Sul lato opposto della parte anteriore della maglia, troviamo lo stemma della federazione danese.

Altra caratteristica delle maglie prodotte da Hummel sono le strisce trasversali, qui bianche e rosse, all’altezza delle spalle.

Sul retro, il numero 10 è stampato in una vernicetta pesante di colore bianco.

fronte maglia

numero 10

La partita

La maglia fu indossata nel corso di un’amichevole giocata tra Danimarca e Francia all’Idraetsparken di Copenhagen il 7 settembre del 1983. Fu una vittoria convincente per i danesi e grande protagonista della serata fu proprio il giovane diciannovenne Michael Laudrup, autore di una doppietta: il primo gol con un bellissimo diagonale di sinistro, dopo aver saltato il suo diretto marcatore; il secondo, di destro, chiuse la partita sul definitivo 3-1 dopo una fuga in contropiede. Inutile fu il momentaneo pari di Michel Platini. Kenneth Brynne realizzò l’altro gol danese.

I convenevoli di inizio match

Una punizione di Platini con i calciatori danesi in carriera

Chi ha indossato la maglia: Michael Laudrup

Figlio d’arte del calciatore Finn Laudrup, Michael è considerato il più grande calciatore danese di tutti i tempi. Per l’eleganza e le movenze fu soprannominato “Il principe di Danimarca”. Un giocatore universale che poteva ricoprire tanti ruoli, dal trequartista, al centrocampista ed anche quello di ala. Fu considerato fin da giovanissimo un predestinato, debuttando in nazionale maggiore addirittura a 18 anni, nel 1982.

Laudrup durante la partita

Dopo aver fatto il debutto nella squadra del KB di Copenhagen, Laudrup seguì le orme paterne passò al Brøndby nel 1982, dove realizzò 24 reti in 38 presenze. Tanto bastò per farsi notare dai maggiori club europei ma fu la Juventus a spuntarla che acquistò il giovane campione danese e lo parcheggiò due anni in prestito alla Lazio, avendo lo slot degli stranieri già pieno.

Un’altra immagine di Laudrup contro la Francia

Gli anni a Roma furono negativi per il club biancoceleste che retrocesse in B nel 1985; Laudrup, data la partenza di Boniek, poté finalmente tornare a Torino e giocare con Platini che ne rimase molto colpito, tanto da dire: “Laudrup è il più forte calciatore del mondo….in allenamento”. Ciò perché il danese si accendeva in partita a corrente alternata.

Stesso parere espresse anni dopo Crujiff quando lo ebbe a Barcellona: “Quando gioca all’80-90% è ancora il migliore, ma io pretendo il 100% e non lo dà sempre”. A Barcellona Laudrup visse comunque il periodo migliore della carriera vincendo 4 campionati consecutivi e la Coppa Campioni del 1992. Fabio Capello, che sconfisse in finale ad Atene il Barcellona, quando vide che relegarono in panchina il danese per far posto a Koeman, si disse più tranquillo, temendo molto più le giocate del danese.

Barcellona, Real Madrid e la mancata partecipazione ad Euro ’92

Laudrup riuscì poi a vincere La Liga anche col Real Madrid nel 1995, interrompendo la striscia vincente dei blaugrana.

Michael è il maggiore dei due fratelli. Quello minore Brian, ha vestito anche le maglie di Fiorentina e Milan e partecipò alla fortunata spedizione in Svezia con la Danimarca campione d’Europa nel 1992. Questo è sicuramente l’unico rammarico per il fuoriclasse danese: i contrasti col Ct Morten Olsen gli pregiudicarono di prendere parte allo storico successo danese.

GLI EROI DEL CALCIO.COM (Enrico Di Mauro)

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