Oggi per la rubrica “Una maglia, una storia …” il nostro Enrico Di Mauro ci racconta un’altra favola … quella della Virescit Boccaleone …
Nella mia collezione non ci sono solo maglie di nazioni che non esistono più, ma anche di club.
Uno di questi era la Virescit Boccaleone, poi divenuta, dal 1988, Virescit Bergamo.
La Virescit era la seconda squadra di Bergamo, originaria del quartiere di Boccaleone e aveva proprio un leone come proprio simbolo. Le origini di questo club sono in realtà ultrasecolari: la data di fondazione originaria viene fatta risalire all’8 dicembre 1912, quando Bergamasca di Ginnastica e Scherma e Atalanta non avevano ancora istituito delle proprie sezioni dedicate al calcio. Grazie al factotum Testa, la società si affermò in molte manifestazioni sportive cittadine, anche in campo ginnico.
Il club si ricostituì al termine delle ostilità belliche nel 1949 con la denominazione di “Unione Sportiva Oratorio Boccaleone” e cominciò lentamente la propria ascesa verso le categorie più importanti del calcio italiano, in particolare sotto la presidenza di Alessandro Ghisleni, il quale cambiò nel 1977 la denominazione del club in “Centro Giovanile Virescit Boccaleone”. In soli 4 anni, dal 1977 al 1981, il club passò dalla Seconda Categoria Lombarda alla serie C2. Dopo una sfortunata retrocessione nel campionato 1981-82, i viola bergamaschi, in soli due anni, vinsero consecutivamente i campionati di serie D e serie C2 girone B accedendo così alla serie C1 e vincendo la Coppa Italia di serie C nella stagione 1985-86. La Virescit fu competitiva anche in terza serie e, addirittura, nel 1987-88 sfiorò il clamoroso salto in serie B, perdendo tuttavia lo spareggio promozione contro la Reggina di Nevio Scala il 12 giugno 1988 al “Renato Curi” di Perugia con i gol di Giuseppe Bagnato e Tarcisio Catanese davanti a circa 20000 spettatori, quasi tutti di fede amaranto.
Reggina e Virescit scendono in campo per lo spareggio promozione il 12 giugno 1988 a Perugia
In quella squadra, allenata dal bravo Luciano Magistrelli, c’era un mix di giocatori di esperienza come l’ex atalantino Claudio Foscarini, l’ex leccese Marino Palese, il portiere Luciano Adami e i giovani Marco Simone che vinse coppe e scudetti al Milan di Sacchi prima e poi di Capello, il talento mai espresso ad alti livelli Oreste Didonè. Ed è proprio a questo campionato che appartiene la mia maglia: una bellissima lanetta prodotta dal brand di abbigliamento sportivo bresciano “Garman”.
La maglia reca il logo triangolare della Garman e lo sponsor commerciale Olympia, la macchina da scrivere prodotta dalla AEG; ormai divenuta oggetto di collezionismo vintage come le maglie da calcio; il numero 16 è in pannetto e cucito sul retro della maglia ed era abitualmente indossato proprio dal diciottenne Marco Simone e talvolta dall’ex cosentino Gabriele Messina di cui custodisco la maglia della stagione 1986-87 in cui era in Calabria.
La Virescit, dopo essere retrocessa nei dilettanti nel 1992, concluse la sua storia fondendosi con l’Alzano F.C. dando vita all’Alzano Virescit, che riuscì in qualche modo a completare l’epopea della squadra viola, accedendo alla serie B nel campionato 1999-2000.