Oggi presento una maglia della Salernitana, fresca di permanenza nella massima serie.
Questa è una bellissima maglia in raso utilizzata durante la stagione 1987-88 da Massimo Venturini, difensore novarese, ex Avellino (in Irpinia lo ricordano però il gol salvezza nella partita contro la Roma nel 1980-81) che militò in riva al Golfo per due anni dal 1986 al 1988 prima di concludere la carriera a Potenza.
Venturini giocò poco in quei due anni raccogliendo solo 13 presenze oltre a un gol fatto. La stagione 1987-88 fu il primo anno del presidente Soglia che solo due anni più tardi riuscirà a portare la squadra granata in serie B. Nonostante il fortino del Vestuti, il vecchio stadio di Piazzale Casalbore, in pieno centro cittadino, capace di incutere timore ai giocatori avversari, data la calda atmosfera che era creata dai supporters di casa che lo gremivano in ogni ordine di posto, oltre all’acquisto del bomber ex Triestina Franco De Falco, la squadra di mister Tobia (poi rilevato da Clagluna) non andò oltre un decimo posto.
La maglia reca, in vernicetta, la caratteristica “cornice” in cui è racchiuso lo storico sponsor della Salernitana degli anni ’80 e dei primi anni ’90, il pastificio salernitano Antonio Amato. La cosa davvero particolare di questa maglia è il numero: come quasi sempre in panno e in forme diverse dai numeri Ennerre (basta vedere l’1 ad esempio), essendo una maglia prodotta da Ennedue, si noterà una forma inusuale del 3! Era infatti un 8: probabilmente la maglia con il numero 13 originale non era presente il giorno in cui Venturini la doveva utilizzare e così, in modo assolutamente artigianale oltre che consueto per gli anni ’80, probabilmente il magazziniere della squadra prese una numero 18 e tagliando l’8 a metà la rese una 13 “di fortuna” come è nelle sue attuali condizioni.
Maglia che viene a “fare compagnia” alla numero 9 da trasferta di Marco Romiti della stagione successiva 1988-89.