(ILFATTOQUOTIDIANO.IT di Andrea Romano – Foto MILANLIVE.IT)
Il 9 Maggio del 1993, il più grande attaccante della storia del Milan segna il suo ultimo goal con la maglia rossonera. Il problema è che nessuno poteva immaginare un simile epilogo. Il Fatto Quotidiano ripercorre quell’anno culminato con la sfortunata finale di Monaco.
[…] L’inizio di stagione dell’olandese era stato devastante. Dodici gol segnati nelle prime 8 partite di campionato. Poi qualcosa si era inceppato. Per 4 giornate l’attaccante era rimasto a secco, si era dovuto accontentare di vedere esultare gli altri. Le sue movenze meno eleganti, i suoi tiri meno potenti, le sue giocate meno pericolose. Così, in vista della pausa invernale, van Basten decide di farsi operare alla caviglia.
[…] L’intervento è riuscito.
[…] “Dopo l’operazione il dolore era cambiato era più acuto, più penetrante”. […] Per van Basten inizia una fase tutta nuova, una fase sconosciuta. Quella della presa di coscienza.
[…] Il 9 maggio torna titolare in campionato. Capello lo manda in campo contro una vittima sacrificale come l’Ancona. […] Non riesce più a muoversi come prima. Non riesce più a calciare come prima. Al 37’ Donadoni batte un angolo dalla destra e pesca l’olandese in mezzo all’aera. Gol. Ma van Bastensegna di testa, non di piede.
[…] Il suo campionato finisce lì, a San Siro, il 16 maggio del 1993. Ma c’è ancora una partita da giocare. […] Il Diavolo di Capello è arrivato in finale di Coppa dei Campioni. Se la dovrà vedere contro l’Olympique Marsiglia di Rudi Voeller. L’allenatore chiama l’attaccante e lo informa che giocherà dal primo minuto. Solo che la caviglia non gli dà ancora tregua. Per la prima volta van Basten chiede di scendere in campo con un’infiltrazione.
[…] Quella maledetta finale resterà per sempre l’ultima partita giocata in carriera da van Basten.
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