GQITALIA.IT (Furio Zara) – […] Tra il declinare degli anni ’80 e l’alba dei ’90, Vialli e Mancini erano i «Gemelli del Gol», i due esponenti più luminosi della meglio gioventù del calcio italiano. Giocano in una squadra di provincia che in quegli anni prova a contrastare il potere delle grandi della nostra Serie A, quella Sampdoria che nel 1991 vince uno storico scudetto […] Luca & Robi sono i due talenti, due predestinati capaci di riassumere genio e tecnica, potenza e fantasia.
[…]Uno (Mancini) dipinge calcio, l’altro (Vialli) segna caterve di gol. I due amici sono inseparabili anche fuori dal campo. La coppia sboccia quando sulla panchina blucerchiata arriva Vujadin Boskov, uomo di mondo, saggio, colto, abile a capire che tutto andrà per il verso giusto se saprà creare le condizioni necessarie perché il talento dei due amici abbia libertà di esprimersi fino in fondo. Sono anni di bellezza seminata, di scherzi (Vialli è un maestro in questo senso) e notti che finiscono all’alba. […]
[…] Luca Vialli nasce ricco, figlio di un proprietario terriero di Cremona; Roberto Mancini cresce in una famiglia più modesta, a Jesi, figlio di un falegname e di un’infermiera. Sono baciati entrambi dalle divinità che regolano il pallone, tutto gli riesce facile. […] Il presidente Paolo Mantovani vuole bene ad entrambi, ma è innegabile che ci sia un rapporto padre-figlio con Mancini. Quando la favola della Sampdoria finisce i loro destini si separano, ma amici si resta per sempre. Cominciano ad allenare tutti e due quasi subito, come se le loro carriere avessero la prolunga. Vialli parte con uno scatto rispetto all’amico (vince subito con il Chelsea), ma poi il suo percorso – inaspettatamente – si ferma. Mancini invece trova una continuità di successi straordinaria e si costruisce una carriera di tutto rispetto tra Inter, Manchester City e – oggi – la nazionale italiana […]
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