28 ottobre: Vincenzo D’Amico ed altre ricorrenze
Quante emozioni ha suscitato il docufilm dedicato alla vita di Tommaso Maestrelli, scritto e diretto da Francesco Cordio e Alberto Manni. Ed è stato bello nei giorni scorsi leggere ‘Volevo giocare nella Lazio’ di Gianluca Atlante. Come riprendere ‘L’età della passione’, nel quale Gianluca Teodori ha scritto: “È l’ultimo a salire sulla macchina lanciata verso lo scudetto, ma è quello che regala nuovo slancio alla corsa. Perché è quello che scende per ultimo, tanti anni dopo. Perché è in campo a lungo da ultimo testimone, ultima bandiera, ultimo esempio della banda più scapestrata della storia”. Il 28 ottobre del 1984 Vincenzo D’Amico mise a segno l’ultima rete in Serie A. Ci sono storie che mettono insieme anche gli opposti. Così diversi. E’ come il cielo e il mare che da lontano sembrano, uniti, uno appiccicato all’altro.
Una data che accomuna Roma e Lazio, considerato che Giuseppe Giannini realizzò il primo gol nel massimo campionato. Era la domenica di ‘quel’ colpo di testa di Mark Hateley nel derby e dell’esordio in A di Giacomo Murelli. Quelle storie in comune: stiamo per parlarvi di un ex difensore nato a Cernusco sul Naviglio, come Scirea e Tricella. Giocava nel ruolo di libero, come i sue due concittadini. Gai al Ferraris mise a segno l’ultima rete, in quello stadio dove la bandiera dell’Hellas aveva esordito in Serie A. E quel 28 ottobre 1984 Roberto Galbiati metteva a segno l’ultima rete. A Marassi…
GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto)